Calano del 26% le Aste Immobiliari in Italia nel 2024: analisi e tendenze

I primi nove mesi del 2024 hanno visto cambiamenti significativi nel panorama delle aste immobiliari in Italia. Con un calo nel numero complessivo di aste pubblicate e una leggera crescita nei valori medi di base d’asta, si delineano tendenze interessanti per investitori e professionisti del settore immobiliare.

Ecco gli argomenti che esamineremo nel seguito di questo articolo, secondo quanto emerso dal report dell’Osservatorio BRICK dalla società Berry Srl.

Panoramica dei primi nove mesi del 2024

Nel 2024, il settore delle aste immobiliari italiane ha subito un calo significativo nel numero di aste pubblicate, scese a circa 83.500 unità da gennaio a settembre, con una contrazione del 26% rispetto al 2023. La flessione è attribuibile a diversi fattori, tra cui cambiamenti normativi, l’aumento delle rinegoziazioni dei debiti ipotecari e l’andamento del mercato immobiliare nel suo complesso. Con un valore complessivo stimato in circa 14 miliardi di euro, il mercato delle aste rimane comunque rilevante, specie in un contesto di crescente interesse per investimenti in questo ambito.

Le categorie e i numeri delle aste pubblicate

Le categorie di immobili all’asta in Italia mostrano una prevalenza delle unità residenziali, che rappresentano circa il 53% del totale. Gli immobili commerciali, industriali e le altre categorie coprono il restante 47%.

A livello regionale, la Lombardia emerge come la regione con il maggior numero di aste, nonostante il calo significativo del 33% rispetto all’anno scorso. La seguono Lazio e Sicilia, mentre città come Roma e Milano mantengono un elevato volume di aste, con Roma in particolare che registra il numero più alto di pubblicazioni. Questo dato rispecchia la distribuzione della popolazione e l’intensa attività economica, che influenzano anche le dinamiche delle esecuzioni immobiliari.

Andamento dei valori medi di base d’asta

I valori medi di base d’asta hanno mostrato un incremento per le principali categorie di immobili. Gli immobili residenziali hanno un valore medio di circa 127.000 euro, mentre quelli commerciali si attestano intorno ai 195.000 euro.

A livello regionale, la Sardegna si distingue con il valore di base d’asta più alto, circa 269.000 euro, seguita dal Trentino-Alto Adige e dalla Toscana. Questa variazione può riflettere una combinazione di minore disponibilità di immobili in alcune aree e un aumento della domanda per proprietà situate in regioni con attrattive turistiche o di pregio. In aggiunta, la Città Metropolitana di Roma presenta un valore complessivo molto elevato, confermando l’attrattività del mercato immobiliare della capitale per investitori e compratori.

Evoluzione delle modalità di vendita

Tra le altre novità, il 2024 segna un’evoluzione anche nelle modalità con cui vengono gestite le vendite all’asta, con l’adozione crescente di sistemi digitali. Le vendite asincrone telematiche sono aumentate, andando a costituire ora circa il 38% delle aste, rispetto al 34% del 2023. Non deve stupire, dal momento che un tale approccio rende l’asta più accessibile, facilitando la partecipazione di acquirenti a distanza e riducendo i costi operativi.

Parallelamente, le vendite sincrone telematiche e quelle effettuate presso il venditore hanno subito rispettivamente una riduzione del 15% e 40%.

Conclusioni

In un contesto immobiliare in continua evoluzione, il team di SOS Casa Asta S.p.A. resta sempre disponibile ad assistere chi rischia di perdere la propria abitazione e chi cerca opportunità di investimento consapevole. Con un approccio personalizzato che esamina i desideri, le necessità impellenti e gli obiettivi di ciascuno, affianchiamo i debitori nelle fasi delicate del processo d’asta e guidiamo gli investitori nell’identificare operazioni solide, vantaggiose e rispettose della dignità di eventuali debitori coinvolti.

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